mercoledì 30 aprile 2014

TRASCENDENCE: UN FILM CHE NON TRASCENDE



 (l’articolo contiene spoiler sul film n.d.a.)

So che il tema dell’intelligenza artificiale e senziente non è proprio il massimo dell'originalità e solo di recente è uscito un film simile come “Lei” (Her in originale) di Spike Jonze, ma visto che i film di fantascienza al cinema cerco di non perdermeli e l’argomento in tutte le sue sfumature mi interessa, sono andata a vederlo con buone aspettative.

Ora prima di iniziare a parlarne (brevemente) vorrei scrivere una nota di avvertimento per tutti coloro che vanno a vedere il film per il fascino di Johnny Depp: lasciate perdere.
“Ionni” viene digitalizzato dopo 20 minuti e da lì in poi vedrete il suo bel viso solo su un’ interfaccia.

Il film è diretto da Wally Pfister esordiente dietro la macchina da presa, ma già premio Oscar come direttore della fotografia di Inception del suo nume tutelare Christopher Nolan, con cui ha collaborato in diversi film.

Il nostro volendo lasciare il segno ha scelto non solo un argomento di per sé già interessante, ma anche un cast di tutto rispetto. Infatti di fianco a Johnny Depp troviamo Morgan Freeman, Paul Bettany, Rebecca Hall, Kate Mara e Cillian Murphy.

Gli attori sotto la regia di Pfister però non brillano a partire dallo stesso Depp che evidentemente senza il trucco e parrucco perde metà della sua verve (e non vale dire che è una macchina, è inespressivo anche prima). La sceneggiatura è scontata (indovinate un po’ l’intelligenza artificiale resasi conto dell’imperfezione umana vuole eliminare il cancro umano dalla terra e diventa quindi…cattiva!).

Il problema più grande però è proprio la regia. Ora io non ce l’ho con il signor Pfister, ma non sarebbe poi male se ognuno facesse ciò che sa fare. Prima di vedere il film scherzavo con i miei amici sul fatto che essendo lui un direttore della fotografia, il film sarebbe stata una collezione di diapositive. Purtroppo non siamo andati molto lontani dalla realtà.

Belle immagini certo, ma forse il signor Pfister dovrebbe rendersi conto che un film è fatto anche di ritmo. Insomma Trascendence è di una lentezza mostruosa (soprattutto nella prima parte) e nemmeno così incisivo visivamente.
In più è un film freddo che raramente coinvolge e non basta farlo virare in una storia d’amore per dare alla pellicola un suo calore.

Quindi alla fin fine perché non guardate Her?

martedì 22 aprile 2014

LA TOP TEN DELLE DONNE PIU' ODIOSE DELLE SERIE TV


RatMan 71 ha stilato per il blog la classifica delle donne più odiose della TV.

Disclaimer: questa è una classifica fatta da un uomo e io da donna non la condivido pienamente. Alcune di queste donne le avrei messe in posizioni più basse o non sarebbero state presenti. Inoltre Gemma Teller Morrow di Sons of Anarchy per me sarebbe rientrata tra i migliori personaggi femminili delle serie tv.
Nella mia personale classifica delle peggiori donne invece ci sarebbe stata a combattere per la prima posizione (meritatissima peraltro) quella cagna maledetta di Hannah McKay di Dexter e ben classificate Nevia di Spartacus e Lori di The Walking Dead.

Ma ora veniamo alla top ten da cui rimangono fuori per un soffio: Skyler White di Breaking Bad (non per me n.d.r.), Carmela Soprano de I Soprano e Illizia di Spartacus:


10) LANA LANG (SMALLVILLE)
Una delle capostipiti dei personaggi femminili insulsi e lagnosi. Il suo soprannome infatti divenne proprio “Lagna Lang”: sempre a frignare per qualcosa o qualcuno. Un lamento unico. Non basta essere gnocca se sei fastidiosa come la sabbia nelle mutande.

9) GEMMA (SONS OF ANARCHY)
Fredda e manipolatrice dei suoi uomini: dal figlio Jax al compagno Clay, dallo sceriffo eterno neoplasico al resto della crew. Una donna con tatuato “guai” sulle chiappe.

8) MARIE (BREAKING BAD)
La moglie di Hank di Breaking Bad verrebbe anche assolta nell’ultima stagione, ma il merito di essere in questa compilation Marie l’ha guadagnato molto prima: tutte le volte che spiega agli altri cosa fare, quando e come. Questa eterna faccia di moglie insoddisfatta che poi fa la cleptomane per noia.

7) DANA (HOMELAND)
La figlia di Brody è semplicemente odiosa. Più procede la serie più è antipatica. Trattasi pur sempre di adolescente, ma cacchio sorridi una volta ogni tanto! Una parola la rappresenta: bimbaminkia!

6) CHLOE (24)
Personaggio chiave della serie presente fino alla fine. Brava, bravissima ma perennemente imbronciata. Non ci siamo mai presi e l’ho sempre pazientemente sopportata.

5) SOOKIE (TRUE BLOOD)
Io ho il ragazzo vampiro e tu no!!! Cicca cicca…ecco la voce fuori campo che si potrebbe sentire nel vedere Sookie e il suo pessimo sorriso. Altro che ragazzina ingenua che diventa femme fatale. Sempre un po’ contadinotta rimane.

4) BETTY (MAD MEN)
Nel dizionario alla voce nevrotica c’è una sua foto. E’ vero che Don Draper, il bastardo con fascino che ha sposato, le ha messo un po’ (?) di corna, ma Betty finisce troppo spesso con il sembrare uscita da un film di Muccino. Keep calm and self control baby!

3) TARA (SONS OF ANARCHY)
Da fidanzata timorosa a rissosa ed aggressiva moglie del leader dei Sons. Ad alcune piace pericoloso. Come si dice “chi va con lo zoppo…”.

2) EMMA (THE FOLLOWING)
Una figlia di un Dio minore, Joe Carroll, verrebbe da dire. “Lo amo e lo adoro ma non lo posso avere tutto per me”, Joe di qui, Joe di lì. Qualche problema l’ha avuto dato che ha ucciso mamma, ma ci tiene a mantenere questo alone da cattiva poco intelligente.

1) CERSEI (GAME OF THRONES)
La numero 1! Odiosa, superba, genuinamente cattiva, incestuosa, falsa, anaffettiva, presuntuosa, prepotente. E pure madre di quel gran figlio di Cersei di re Joffrey (ben ti stà), uno dei più grandi figli di buona donna prodotti dalla tv.

lunedì 14 aprile 2014

Noah - La Bibbia in stile fantasy - parte due

Dopo le doverose (per me) premesse che potete leggere nella parte uno parliamo del film.

ATTENZIONE DA QUI PICCOLI SPOILER

Ora non so quali siano le vostre conoscenze dell'argomento biblico, ma le mie sono scarse e i ricordi confusi così che all'inizio del film quando c'è il cappello introduttivo potreste anche chiedervi se era vero che Caino e Abele avessero un fratello di nome Seth (ve lo dico io è vero, ho controllato). Perchè la storia a grandi linee la conosciamo tutti, ma la Storia narrata nella Bibbia alzi la mano chi se l'è letta veramente...

Aronofsky ha approfittato di ciò per fare un adattamento alquanto libero e per decidere che una svolta fantasy andava più che bene così il film diventa più spettacolare, ma a quanto pare è riuscito solo a far incazzare un po’ tutti: religiosi, teologi, scienziati e pubblico.

Ad esempio nel film ci sono gli angeli caduti che, rei di aver aiutato l'uomo, vengono mandati sulla terra e imprigionati nella pietra e diventano Giganti di Pietra che camminano tra gli umani. Insomma una sorta di barbalberi di tolkeniana memoria, ma appunto fatti di pietra.
Il film infatti sembra debitore della tradizione fantasy tolkeniana anche solo nel modo in cui Noé narra le memorie mitiche dell'origine terrestre o nella rappresentazione di Adamo ed Eva fatti di luce.
I dialoghi tra Dio e Noè vengono rapprentati attraverso delle visioni, la realizzazione del diluvio impressionanate (ma sempre debitrice di un'estetica fantasy). Molti dei mammiferi che si intravedono sembrano più creature mitologiche che animali a noi conosciuti.

Il film non è esente da difetti e alterna una prima parte frammentata a una seconda molto più omogenea e drammatica. Può essere fastidiosa anche quella visione di veganesimo o vegetarianesimo di cui molti hanno accusato il film perché ha rappresentato l'uomo, discendente di Caino, come mangiatore degli innocenti ovvero gli animali, in scene dai tratti horror (accusa che non condivido, per me il film non è affatto un manifesto del veganesimo).

Aronofsky riesce a dare al film un suo carattere ben definito. Visivamente è potente ed emotivamente viscerale.
Potenti anche le musiche di Clint Mansell che sono ben più di un accompagnamento per buon parte del film.
Insomma Aronofsky ci prova a imprimere una sua visione alla storia (discutibile quanto volete) piuttosto che lasciarla scorrere nell'anonimato.

ATTENZIONE DA QUI GRANDI SPOILER

Ma soprattutto Aronofsky affronta uno dei tanti tempi portanti della Bibbia. La visione di un Dio per gli uomini silente, distruttore e punitivo i cui disegni rimangono ai più incomprensibili se non a colui a cui ha scelto di parlare (in questo caso Noè). Allo stesso tempo c'è la solitudine del prescelto portato lui stesso a dubitare del disegno del Creatore e diviso tra dovere (uccidere le proprie nipoti) o volere (credere nell'umanità). Da qui discende anche l'interpretazione da parte del film di un Noè, reso magnificamente da Russell Crowe, che diventa a un certo punto nulla di diverso da un fanatico religioso fino alla scelta di ciò che lo rende veramente umano: l'amore e la pietà, che sono il vero significato del disegno di Dio.

A conti fatti un film che sono stata contenta di vedere e che a mio avviso merita almeno una visione anche se non saprei se avrò mai voglia di rivedere. 

Noah - La Bibbia in stile fantasy - parte uno


Sabato sera sono andata al cinema. La scelta, osteggiata dal mio compagno, ma sostenuta da una coppia di amici, è ricaduta su Noah blockbuster hollywoodiano che racconta (a modo suo) la storia di Noè, del diluvio universale e dell'arca con tutti gli animali, di cui ognuno di noi ha almeno un ricordo di gioventù (quando andavate in chiesa, quando andavate a catechismo, quando cantavate "ci sono due coccodrilli...", quando non si sa che facevate, ma insomma la conoscete lo stesso perchè la conoscono tutti questa storia).

Prima di parlare del film un appunto: perchè il film si chiama Noah e non Noè? Gli esercenti italiani avranno pensato che tanto i credenti avrebbero capito lo stesso di cosa parla il film e sarebbero andati a vederlo comunque mentre tutti gli altri si sarebbero confusi e avrebbero notato solo il nome di Russell Crowe in cartellone senza capire che si tratta di un film tratto dalla Bibbia? O semplicemente perchè fa più figo mantenere il nome anglosassone e non quello italiano? Boh, misteri della distribuzione italiana...

Secondo appunto prima di parlare del film: l'ho scelto perchè è un film di Darren Aronofsky. Intendiamoci non sono una fan di Aronofsky ma almeno è un regista con la R maniuscola e non un montatore che fa film buoni per il banco frigo del supermercato. Per chi non lo sapesse Aronofsky è uno di quei registi culto che ha esordito con un film discretamente folle (Pi greco - Il Teorema del delirio) e che ha fatto film che hanno fatto schifo a tutti (The Fountain) e altri che sono piaciuti a tutti (The Wrestler e soprattutto Il Cigno Nero). Insomma con Aronofsky o la va o la spacca.
In più Aronofsky è ebreo (non credente) e quindi chi meglio di lui poteva fare un film sulla Bibbia?

Aronofsky questo film lo ha voluto fortemente e si era già fissato con questa storia sin dai tempi di The Fountain nel 2006 e infatti non lo ha solo diretto, ma anche sceneggiato.

E ora parliamo del film...

mercoledì 9 aprile 2014

Consigli di lettura

Da qualche giorno ho iniziato a leggere La Progenie primo libro della trilogia dedicata ai vampiri di Gullermo Del Toro e Chuck Hogan.Nonostante avessi chiuso da un decennio con tutto quello che riguarda i vampiri, ormai nauseata dalla loro inflazione, ho deciso di dare una possibilità a questo libro a causa di Guillermo del Toro, i cui film al cinema ho sempre seguito. E lette le prime pagine sembra abbia fatto bene. Lo continuerò.