Essendo
una fanatica seriale ho raccolto in una classifica le migliori sigle che mi è
capitato di vedere in questi anni, che spesso non coincidono con i miei gusti
in fatto di serie televisive. Anzi mi è capitato di notare come le due cose a
volte non coincidano affatto (o forse il piacere della sigla è inversamente
proporzionale al piacere della serie…). E ne approfitto per dire che io odio
quando le serie non hanno una vera e propria sigla (e anche per questo devo
“ringraziare” Lost).
Restano
fuori dalla mia top ten ma ben piazzati: Banshee (15°
posto), Angel (14° posto), I Soprano (13° posto), True
Blood (12° posto) e Les Revenants (11° posto).
10)
Fringe. Mi piace la musica che accompagna la sigla, ma soprattutto amo
il fatto che la sigla muti colore e grafica per fare da bussola allo spettatore
facendogli capire in quale universo o periodo temporale si svolgerà l’episodio.
Memorabile la sigla degli “anni ottanta”. Più che di una sigla si dovrebbe
parlare di una collezione di sigle.
9)
Six Feet Under. Serie storica della HBO ha anche il merito di avere per
prima unito una musichetta allegra a delle immagini di morte. E il montaggio è
splendido.
8) X-Files. Quando una sigla o meglio un motivo
musicale è anche più famoso della serie stessa. Ha accompagnato un intero
decennio (gli anni novanta) e ancora oggi ha un forte potere evocativo, così
come la scritta finale “The Truth Is Out There”. Storica.
Purtroppo non sono riuscita ad allegarla, ma a questo link
la potete vedere e ascoltare.
7) Battlestar Galactica. Ancora fantascienza ma
passiamo agli anni duemila. Ho sempre adorato la canzone epica che accompagna
la sigla di Battlestar Galactica, seguita da immagini sincopate cadenzate da
quel martellante rullo di tamburi.
6) Twin Peaks. Ancora storia della Tv, ancora una
sigla con un potere evocativo enorme. Scritta da Angelo Badalamenti è una
musica lenta e dalle tinte oscure che è diventata famosissima. Se la serie
apparì subito come qualcosa di diverso da quanto si era visto in televisione
negli sfavillanti anni ottanta, lo stesso di può dire della sigla.
Imprescindibile.
5) American Horror Story. Musica inquietante
accompagnata da immagini ancora più inquietanti. Soprattutto quelle della prima
stagione. Ricordo che mi metteva più paura la sigla che la serie stessa. Più
ripetitive e di maniera le immagini delle altre due stagioni (Asylum e Coven)
che infatti inquietano meno. Ma con Freak Show la serie si supera e
realizza una sigla che sfiora il capolavoro.
Le prime tre stagioni di AHS:
4)
True Detective. La serie che più ha fatto parlare di sé nel 2014. Può anche
non piacere, ma difficilmente si resta indifferenti alla commistione
musica/immagini della sigla. Entra di diritto appena al di fuori dal podio,
aspettando le stagioni successive.
3) Mad Men. Delle figure stilizzate, un uomo che
cade da un grattacielo e dietro le immagini di pubblicità che scorrono sulla
superficie dei palazzi. Sigla di altissima classe. Come la serie.
2) Game of Thrones. Originale l'idea dei
modellini che si costruiscono e si dispiegano mentre la telecamera si sposta su
sempre nuovi luoghi di Westeros, ma è soprattutto la musica, lunga e pomposa,
che fa salire questa sigla al secondo posto riuscendo a esaltarmi più della
serie stessa!
1)
Dexter. Amo sia l'accompagnamento musicale (incluso il tin finale)
sia il montaggio, ma ciò che la fa arrivare direttamente al primo posto è il
come è costruita. E' infatti magnifico come ogni immagine mostrata abbia
sottilmente una doppia lettura. Probabilmente l’unica cosa “sottile” che sia
rimasta negli ultimi anni di programmazione in Dexter. Devono averlo capito
anche gli autori che, per fortuna, non l’hanno mai modificata.