L’altra sera ho visto il pilot di The Man In The High Castle, la serie
che Amazon intende trarre da La Svastica
sul Sole, romanzo di Philip K.Dick (conosciuto in Italia anche con la
traduzione letterale del titolo originale ovvero L'uomo nell'alto castello).
In realtà il pilot è stato reso disponibile da
Amazon per la votazione alcuni mesi fa, ma allora non vedevo il motivo di
vederlo dato che non si sapeva nemmeno se sarebbe stato ordinato a serie.
Alla fine però mi sono decisa, un po’ perché
Amazon ha dato il via libera alla realizzazione della serie tv (anche se
passeranno parecchi mesi prima di poterla vedere), un po’ perché il romanzo è
nella mia top five dei libri imperdibili di fantascienza e un po’ perché ho
letto meraviglie di questo pilota.
Tutto questo entusiasmo è giustificato? Diciamo che in gran parte sì. Forse non sono così esaltata come molti che ne hanno scritto, ma il giudizio complessivo è ampiamente positivo, anche perché di serie interessanti di fantascienza in tv ormai ce ne sono pochissime. Aggiungiamo inoltre che il cinema non ha quasi mai reso giustizia a Philip K.Dick, tradendone spesso lo spirito, a parte ovviamente alcune note eccezioni.
The Man In The High Castle è un libro (e quindi anche
una serie) di fantascienza distopico e ucronico. Ucronico perché immagina un
universo alternativo al nostro, distopico perché immagina un universo peggiore
del nostro.
In questo universo la Seconda Guerra Mondiale, a
causa soprattutto dell'omicidio di Franklin Delano Roosvelt, non è stata vinta
dagli Alleati ma dall’Asse Germania-Giappone che si è spartita il mondo e gli
Stati Uniti d’America. La costa Est è in mano al Terzo
Reich tedesco, la costa ovest è in mano all’Impero Giapponese e in mezzo vi è
una zona cuscinetto neutrale.
L’80% degli avvenimenti che si svolgono nel pilot di The Man In The High Castle sono inventati rispetto al libro a partire dall’esistenza di una
resistenza al regime, ma non è stata una sorpresa né una delusione per me che
me lo aspettavo. Il libro di Dick infatti si basa su pochi fatti sostanziali (ma con piani di lettura stratificati) ed
è inevitabile che per sostenere una narrazione di più ampio respiro, come una
serie televisiva richiede, fosse necessario romanzarlo e ampliarne l’universo
narrativo. Essenzialmente però i personaggi nuovi e gli avvenimenti inseriti
nella serie non stonano per niente con la trama generale e lo spirito
del romanzo.
Alcuni cambiamenti sono stati perfino molto
felici come l’aver modificato, parallelamente al cambiamento del mezzo
espressivo, il supporto de La Cavalletta
non si alzerà più, il libro nel libro che narra di un universo simile al
nostro e che nella serie diventa giustamente un filmino che permette di vedere
e non solo immaginare certi avvenimenti.
L’ambientazione è invece identica al romanzo, gli
Stati Uniti degli anni sessanta, e i protagonisti sono quasi tutti gli stessi
ovvero Frank Frink, un operaio ebreo che ha cambiato il suo cognome per non
essere catturato, sua moglie Juliana, Joe Blake, che nel libro si chiama
Cinnadella, il signor Tagomi e il signor Baynes. Manca invece il signor
Childan, proprietario di un negozio di antichità, che forse apparirà in
seguito, anche se visti gli sviluppi ne dubito.
La serie mantiene inoltre l’attenzione alle
filosofie orientali soprattutto all’arte dell’I Ching, il libro degli oracoli
cinese, a cui i Giapponesi e non solo danno parecchio credito.
Pur con tutte le differenze quindi questo pilota
riesce a catturare le atmosfere del romanzo creando sin da
subito un immaginario inquietante che può soddisfare perfettamente sia i lettori
di Dick sia i neofiti grazie anche a una trama arricchita e avvincente.
Ho qualche dubbio sugli attori. All’inizio Alexa
Davalos che impersona Juliana non mi ha convinto sui registri drammatici, poi
con l’andare del minutaggio mi è sembrata più convinta e in parte. Comunque
tutti gli attori protagonisti non sembrano eccezionali ma per ora comunque
accettabili.
Anche la CGI è da migliorare (soprattutto nei
primi 15-20 minuti non mi ha convinto appieno).
Nel complesso però mi reputo soddisfatta e
perfino io che ho letto il romanzo e che quindi conosco già gli sviluppi sono
stata agganciata dal finale dell’episodio pilota e intenzionata a vedere come
proseguirà la serie visto che sicuramente inserirà nuovi avvenimenti non
presenti nella controparte cartacea.
Direi che non resta che attendere il momento in
cui verrà annunciata la data in cui la serie sarà finalmente disponibile!